Il tariffario sui nuovi Livelli essenziali di assistenza , ossia i livelli minimi di assistenza che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a garantire ai cittadini.
I livelli essenziali di assistenza (LEA) rappresentano le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, attraverso la gratuità o dietro il pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte con la fiscalità generale (tasse) .
Cenni storici e giuridici dei LEA
I LEA furono proposti per la prima volta, almeno teoricamente, in occasione della promulgazione del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, documento all’interno del quale, tra le altre innovazioni, videro la nascita le aziende sanitarie, i DRG e, non da meno, un federalismo fiscale a carico delle Regioni, anche e soprattutto sotto il punto di vista della programmazione e pianificazione economico-sanitaria dando anche alle stesse Regioni la possibilità di garantire ulteriori prestazioni rispetto a quelle incluse nell’elenco nazionale utilizzando risorse proprie.
In particolar modo l’articolo 1 del sopra indicato decreto assicura i LEA (definiti all’interno del Piano Sanitario Nazionale), nel rispetto dei principi di dignità della persona umana, delle cure e della loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze nonché dell’economia nell’impiego delle risorse.
Dopo anni è stato approvato il Decreto Tariffe LEA, con il nuovo elenco delle prestazioni sanitarie passate dal Sistema sanitario nazionale (SSN). Nuovi servizi sanitari entrano nel tariffario e vengono quindi considerati LEA: livelli essenziali di assistenza.
L’intesa, e quindi l’ok, è arrivata in Conferenza Stato-Regioni il 19 aprile scorso, dopo 6 anni dall’ultimo tariffario del 2017. Il decreto permetterà di aggiornare i vecchi tariffari, colmando anche le differenze tra regioni. Dai tumori alla procreazione assistita, fino alla consulenza genica e screening estesi prenatali.
L’impatto economico, come si legge nella bozza del decreto, è pari a 425 milioni di euro, cui “sono stati aggiunti anche circa 20 milioni di euro per l’adroterapia, per un totale di 445 milioni di euro”.
Il nuovo decreto, fissa le tariffe di riferimento e aggiorna le prestazioni garantite, introducendo nuovi servizi sanitari considerati LEA ( e quindi garantiti dal SSN) e cancellando prestazioni considerate ormai non più attuali.
Il merito dell’operazione va anzitutto al Ministro della Salute Orazio Schillaci:
«In sei mesi siamo riusciti a sbloccare una situazione ferma da sei anni, che ci consegnava in molte regioni, prestazioni ambulatoriali obsolete. Sei anni è un lasso di tempo inaccettabile per un paese moderno quale è l’Italia» ha spiegato ai giornalisti. Ma, rivendicazioni politiche a parte, il decreto tariffe che ha incassato il via libera della Conferenza Stato-Regioni ha i numeri per incidere concretamente sulla vita quotidiana di milioni di cittadini: dagli esami genetici alle terapie oncologiche all’avanguardia fino alle protesi altamente tecnologiche, le nuove prestazioni (che prima avevano carattere quasi “sperimentale”, oppure erano eseguibili in sicurezza solo in regime di ricovero) sono oltre 400 – si passa da 1.702 a 2.108 – e da oggi possono essere erogate in ambito ambulatoriale.
L’applicazione dei nuovi Lea avrà una tempistica distinta: dall’1 gennaio 2024 saranno applicate le tariffe della nuova assistenza specialistica ambulatoriale e dall’1 aprile 2024 quelle dell’assistenza protesica. Ci saranno, ha detto Schillaci, «tante opportunità nuove che prima non c’erano» e, soprattutto, saranno «opportunità per tutti», sull’intero territorio nazionale, perché l’obiettivo è «garantire a tutti i cittadini le stesse nuove prestazioni, superando dunque le diseguaglianze tra le Regioni». La prospettiva è inoltre quella di arricchire ancora i nuovi Lea con ulteriori voci. Di sicuro, secondo le intenzioni di Schillaci, le prestazioni sanitarie garantite dal Ssn dovranno essere aggiornate al passo con gli avanzamenti scientifici.
L’approvazione del decreto tariffe è stata anche l’occasione per fare il punto sul finanziamento complessivo della sanità. Nessun taglio, ha ribadito il ministro. «Qualcuno scrive che questo governo ha tagliato le spese per il 2024, 25 e 26. Ma il Def pubblicato e che si riferisce tra l’altro alla spesa e non al Fondo sanitario – ha spiegato ancora Schillaci – è uguale a quello dell’aprile 2022 che assegnava il 6,3% e il 6 ,22% sul Pil. Esattamente come quest’anno”. Ed ancora: «Non è nel mio costume fare polemiche inutili, ma andando a usare il parametro della spesa pubblica sul Pil, quest’anno siamo al 6,8% ed è il valore più alto dal 2011, tolto ovviamente l’anno del Covid. In assoluto, abbiamo distribuito 136 miliardi. Anche io vorrei avere 50 miliardi da mettere sulla sanità ma è impensabile in un anno avere 50 miliardi. E chi poteva in passato – ha concluso il ministro – non lo ha fatto».
Le nuove prestazioni
Ecco, nello specifico, una prima mappa delle prestazioni che saranno erogate d’ora in poi in ambito ambulatoriale.
ATTIVITÀ DIAGNOSTICA: si introducono prestazioni per la diagnosi o il monitoraggio della celiachia e malattie rare (ad esempio per le malattie metaboliche) a beneficio di persone fragili. Via libera anche a nuova diagnostica per immagini in grado di consentire diagnosi più rapide ed affidabili, come l’Angio RM per vari distretti. Inoltre si introduce la enteroscopia con microcamera ingeribile per i casi di sanguinamento: si tratta di una metodologia che fa uso di videocapsule monouso che è indicata in quei casi di difficile esplorazione dell’intestino. Arriva anche la ‘sedazione cosciente’ per i pazienti sottoposti a endoscopie e biopsie per garantire esami indolori e confortevoli. Nuovi test per la tutela della gravidanza e del nascituro.
GENETICA: è definito un elenco di patologie per le quali è necessaria l’indagine genetica. Inoltre, viene introdotta la consulenza genetica per coloro che si sottopongono ad una indagine. Per i tumori, sono introdotte tecniche molecolari per evidenziare, in corso di biopsia o di intervento chirurgico, stati mutazionali per una migliore caratterizzazione.
ADROTERAPIA: introdotto un nuovo tipo di radioterapia assolutamente innovativa che si avvale degli ioni carbonio o dei protoni per il trattamento di alcuni tumori.
RIABILITAZIONE: nuova rieducazione individuale del linguaggio; rieducazione motoria mediante apparecchi di assistenza robotizzati ad alta tecnologia.
ASSISTENZA PROTESICA: tra le prestazioni previste rientrano gli ausili informatici e di comunicazione (inclusi i comunicatori oculari e le tastiere adattate per persone con gravissime disabilità); apparecchi acustici a tecnologia digitale; attrezzature domotiche e sensori di comando e controllo per ambienti (allarme e telesoccorso); posaterie e suppellettili adattati per le disabilità motorie, barella adattata per la doccia, scooter a quattro ruote, carrozzine con sistema di verticalizzazione, sollevatori, carrelli servoscala per interni, arti artificiali a tecnologia avanzata e sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo.
PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA: erogazione omogenea su tutto il territorio delle prestazioni incluse nei Lea.
Cosa sono i servizi sanitari LEA
I Livelli essenziali di assistenza (LEA) sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale (tasse).
Sono in pratica tutte le prestazioni sanitarie accessibili con il pagamento del ticket sanitario.
Decreto Tariffe LEA 2023: le novità
I tempi di entrata in vigore dei nuovi tariffari sono una novità in questo provvedimento. Le disposizioni contenute entrano in vigore:
- dal 1° gennaio 2024 per quanto riguarda le tariffe dell’assistenza specialistica ambulatoriale
- dal 1° aprile 2024 per quanto concerne le tariffe dell’assistenza protesica
Il nuovo nomenclatore aggiorna e migliora il nomenclatore disciplinato dal decreto ministeriale 22 luglio 1996, include prestazioni tecnologicamente avanzate ed elimina quelle considerate vecchie e obsolete.
Decreto Tariffe LEA 2023: le nuove prestazioni garantite dal SSN
Sono oltre 3 mila le prestazioni di specialistica ambulatoriale e di assistenza protesica previste (le prime in vigore dal 1° gennaio 2024, le seconde dal 1° aprile 2024).
Il nuovo tariffario e nomenclatore della specialistica ambulatoriale, come si legge nella Relazione tecnica del decreto – “contiene elementi di forte innovazione, includendo prestazioni tecnologicamente avanzate ed escludendo prestazioni ormai obsolete. Si è tenuto conto che numerose procedure diagnostiche e terapeutiche, considerate nel 1996 quasi “sperimentali” o eseguibili in sicurezza solo in regime di ricovero, oggi sono entrate nella pratica clinica corrente e possono essere erogate in ambito ambulatoriale”.
Per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali si passa dalle 1.702 prestazioni garantite della versione del 1996 alle 2.108 prestazioni.
Tra le nuove prestazioni garantite dal SSN: dalla consulenza genica a prestazioni antitumorali all’avanguardia come l’adroterapia, oltre a screening estesi prenatali. Sul fronte degli ausilii e protesi, sono previsti ausilii informatici come i comunicatori oculari, tastiere di ultima formulazione e sistemi di puntamento dello sguardo, ma anche protesi ed arti artificiali innovativi.
Sono però esclusi dai livelli di assistenza erogati a carico del Servizio Sanitario Nazionale le tipologie di assistenza, i servizi e le prestazioni sanitarie che:
- Non rispondono a necessità assistenziali tutelate in base ai principi ispiratori del Servizio Sanitario Nazionale
- Non soddisfano il principio dell’efficacia e dell’appropriatezza, ovvero la cui efficacia non è dimostrabile in base alle evidenze scientifiche disponibili o sono utilizzati per soggetti le cui condizioni cliniche non corrispondono alle indicazioni raccomandate
- In presenza di altre forme di assistenza volte a soddisfare le medesime esigenze, non soddisfano il principio dell’economicità nell’impiego delle risorse, ovvero non garantiscono un uso efficiente delle risorse quanto a modalità di organizzazione ed erogazione dell’assistenza.
LEA: ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA
L’assistenza sociosanitaria comprende le prestazioni necessarie a soddisfare il bisogno di salute del cittadino, anche nel lungo periodo, a stabilizzare il quadro clinico, a garantire la continuità tra attività di cura e di riabilitazione, a limitare il declino funzionale e migliorare la qualità della vita della persona, associando alle prestazioni sanitarie anche azioni di supporto e di protezione sociale.
Per il raggiungimento di questi obiettivi, sono definiti specifici percorsi assistenziali che prevedono prestazioni di natura sanitaria, erogate da operatori sanitari e sociosanitari per la cura e la riabilitazione di condizioni patologiche, e prestazioni di natura socio assistenziale per aiutare nella vita quotidiana la persona con problemi di disabilità, di disagio economico o di emarginazione che condizionano lo stato di salute. Tra queste ultime, l’aiuto nella igiene personale e dell’ambiente, nella gestione della casa, nella preparazione dei pasti, ecc.
Nel nuovo DPCM LEA (dPCM 12 gennaio 2017) vengono indicate non solo le categorie di cittadini a cui è garantita l’assistenza sociosanitaria ma vengono descritti anche gli ambiti di attività e i regimi assistenziali (domicilio, residenza, centro diurno) nei quali sono erogate le prestazioni sanitarie (mediche, infermieristiche, psicologiche, riabilitative, etc.), integrate con le prestazioni sociali.
Le categorie di cittadini sono:
- malati cronici non autosufficienti (incluse le demenze)
- malati in fine vita
- persone con disturbi mentali
- minori con disturbi in ambito psichiatrico e del neurosviluppo
- persone con dipendenze patologiche
- persone con disabilità.
A seconda delle specifiche condizioni della persona, della gravità e della modificabilità delle sue condizioni, della severità dei sintomi, ecc. le prestazioni potranno essere erogate in forma intensiva o estensiva, oppure mirare al semplice mantenimento dello stato di salute della persona e delle sue capacità funzionali.
E’ importante sottolineare che a tutti i cittadini viene garantito un percorso assistenziale integrato che include, se necessario, sia le prestazioni sanitarie sia le prestazioni sociali. Per offrire maggiore qualità ed efficienza al servizio, sono attivi presso quasi tutte le Asl o i Comuni sportelli unitari cui i cittadini possono rivolgersi per la valutazione multidimensionale dei bisogni clinici funzionali e sociali, la presa in carico della persona e la definizione del progetto di assistenza individuale (PAI);
I bisogni sanitari e di protezione sociale del paziente sono rilevati con strumenti di valutazione multidimensionale standardizzati e uniformi sul territorio regionale. La valutazione multidimensionale individua le necessità sanitarie e assistenziali del paziente, a prescindere dalla patologia da cui è affetto, e indirizza gli operatori a organizzare l’intervento socio-sanitario in uno specifico regime assistenziale di cura (a domicilio, in residenza o in centro diurno).
Il Servizio sanitario nazionale (SSN) deve garantire la continuità della presa in carico del paziente tra le fasi dell’assistenza ospedaliera e dell’assistenza territoriale.