Il bonus sociale, che fa parte delle agevolazioni citate rientranti nel bonus bollette 2023, spetta ai soli utenti domestici in difficoltà, ovvero: i nuclei con un ISEE al di sotto dei 15.000 euro per il primo trimestre del 2023.
La Riforma viene incontro ai cittadini che ne abbiano i requisiti, introducendo un contributo straordinario stabilito dal Regolamento in misura pari ad almeno 33 per cento della quota dell’utile imponibile dei periodi di imposta 2022 e/o 2023 che superi di oltre il 20 per cento l’utile imponibile medio generato nei quattro esercizi fiscali precedenti.
IL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ “TEMPORANEO” PER IL 2023
Con la legge di bilancio per il 2023 sono state apportate modifiche alla disciplina del contributo 2022 sul caro bollette per eliminarne alcune incongruenze ed è stato istituito per il 2023 un nuovo prelievo, denominato contributo di solidarietà temporaneo.
Questo contributo si caratterizza per avere lo stesso ambito soggettivo di applicazione del precedente contributo contro il caro bollette, ma una base imponibile diversa.
Però, quanto all’ambito soggettivo la legge di bilancio si allinea all’impostazione del regolamento UE laddove quest’ultimo pone riferimento alle imprese e alle stabili organizzazioni dell’Unione che generano almeno il 75 per cento dei ricavi da attività svolte nei settori del petrolio greggio, del gas naturale, del carbone e della raffinazione.
Ciò ha consentito di rimuovere alcune criticità della originaria formulazione del contributo contro il caro bollette, che in origine aveva un ambito soggettivo tanto ampio da ricomprendere anche soggetti che svolgevano in modo del tutto marginale e occasionali una o più delle attività rilevanti.
Quanto ai criteri di determinazione della base imponibile, il contributo di solidarietà per il 2023 non fa riferimento ai dati delle liquidazioni periodiche IVA, scarsamente espressivi della reale capacità contributiva delle imprese, per invece individuare come base imponibile la quota parte del reddito determinato ai fini IRES per il 2022 che eccede per almeno il 10 per cento la media dei redditi complessivi IRES conseguiti nei quattro esercizi precedenti (quadriennio 2018-2021); questa suddetta base imponibile deve essere assoggettata a tassazione con l’aliquota del 50 per cento.
A CHI SPETTA IL BONUS BOLLETTE 2023
Sono diversi i beneficiari delle misure contro il caro energia che si distinguono in base alla tipologia di agevolazione. Innanzitutto, chi ha diritto al bonus sociale luce e gas 2023? Il bonus sociale, che fa parte delle agevolazioni rientranti nel bonus bollette 2023, spetta ai soli utenti domestici in difficoltà, ovvero: • i nuclei con un ISEE al di sotto dei 15.000 euro per il primo trimestre del 2023. Ricordiamo che per il primo trimestre 2022 la soglia ISEE era 8.265 euro, poi innalzata dal secondo trimestre 2022 a 12.000 euro. Come anticipato, l’ultimo rialzo del limite ISEE;
• i nuclei numerosi con un ISEE di 20.000 euro annui e almeno 4 figli;
• i beneficiari del Reddito di Cittadinanza o pensione di cittadinanza;
• gli utenti in condizioni di salute precarie che utilizzano apparecchiature elettromedicali.
COME RICHIEDERE IL BONUS BOLLETTE 2023
Per ottenere il BONUS BOLLETTE 2023 non è piu’ necessaria la presentazione della domanda specifica. Per ottenere i BONUS 2023 è necessario rivolgersi al CAF dove il contribuente può richiedere il calcolo ISEE.
I bonus sono erogati direttamente in bolletta a tutte le famiglie aventi diritto, a condizione che abbiano un Isee valido ed entro la soglia indicata, nell’anno 2022. Lo sconto è applicato in maniera automatica, non è necessario presentare apposita domanda.
Al contrario, per ottenere il riconoscimento nel caso di utilizzo di apparecchiature elettromedicali per il mantenimento in vita, è necessario presentare un’apposita domanda ai CAF presenti sul territorio utilizzando i moduli messi a disposizione.
BONUS SOCIALE RETROATTIVO E COMPENSAZIONE
È necessario specificare che grazie al Decreto aiuti 2022 il bonus sociale è diventato retroattivo e manterrà questa caratteristica anche nel 2023. Chi non l’ha ricevuto perché ha ottenuto l’attestazione ISEE che ne dà diritto successivamente al trimestre di riferimento può ottenere lo sconto nelle bollette dei trimestri successivi tramite compensazione. Qualora questo non sia possibile, nel caso di cessazione della fornitura, otterrà un rimborso.
LE MISURE GOVERNATIVE DEL GOVERNO DRAGHI SI SONO RIVELATE UN FLOP
Tra le misure messe in campo dal governo Draghi, e quelle previste nel decreto Aiuti quater approvato dall’esecutivo guidato dalla Meloni, famiglie e imprese italiane hanno ricevuto nel 2022 attorno ai 70 miliardi di euro di aiuti contro il caro bollette. Pertanto, in linea puramente teorica, il maggiore esborso in capo a famiglie e imprese sarebbe stato “calmierato”, attestandosi a circa 20 miliardi. Ma, sottolinea la CGIA di Mestre, si tratta di un importo puramente teorico, perché le imprese hanno utilizzato solo la metà degli aiuti messi a disposizione.
LE MISURE GOVERNATIVE ALLO STUDIO PER IL 2023
Il Governo sta lavorando alla proroga e alla revisione degli incentivi, che dovrebbero abbattere ulteriormente i salassi energetici registrati nel 2022. Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ha chiarito:
“Prima del 1° aprile il Governo in qualche modo interverrà per prorogare le misure di mitigazione dei prezzi per famiglie e imprese, probabilmente in una forma diversa rispetto a quella che è stata finora, che era figlia dell’emergenza. Stiamo studiando dei meccanismi, che siano magari più efficienti in termini di aiuto e più flessibili rispetto all’andamento anche dei consumi e che premino i comportamenti virtuosi per quanto riguarda il risparmio energetico. Non voglio dire cose che poi non si verificheranno, ma contiamo che da inizio febbraio i costi del gas possano scendere di circa il 40%, anche in bolletta”.
SOSPENSIONE DELLE MODIFICHE UNILATERALI DEI CONTRATTI DI FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA E GAS NATURALE
Il legislatore è intervenuto per impedire che contratti con condizioni favorevoli potessero essere modificati prima della loro naturale scadenza sospendendo, fino al 30 aprile 2023, l’efficacia di ogni eventuale clausola contrattuale che consente all’impresa fornitrice di energia elettrica e gas naturale di modificare unilateralmente le condizioni generali di contratto relative alla definizione del prezzo, ancorché sia contrattualmente riconosciuto il diritto di recesso alla controparte. Fino alla data del 30 aprile 2023 sono quindi inefficaci i preavvisi, comunicati prima del 10 agosto 2022 dai fornitori ai propri clienti relativamente all’attuazione di modifiche unilaterali di contratto, salvo che le modifiche contrattuali si siano già perfezionate.
ONERI DI SISTEMA
Per le forniture elettriche:
- sono stati azzerati gli oneri generali di sistema per tutti i trimestri del 2022;
- annullamento degli oneri generali di sistema anche per il I trimestre 2023 ma solo per le utenze domestiche e quelle non domestiche con potenza disponibile fino a 16,5 kW.
Per le forniture gas invece gli oneri generali sono stati ridotti per tutti i trimestri del 2022 e la misura è prorogata anche per il I trimestre 2023.
IVA AGEVOLATA
Le forniture di gas usato per combustioni civili ed industriali (ad esclusione degli usi termoelettrici) hanno beneficiato dell’aliquota ridotta al 5% per tutto il 2022. Tale misura è prorogata anche per il I trimestre 2023 e l’agevolazione è stata estesa anche per l’energia termica prodotta con gas metano in esecuzione ad un contratto di servizio energia e per le forniture di servizi di teleriscaldamento.
Per il 2023 è stata ridotta al 10% l’aliquota IVA applicata al pellet.
AD OGGI LA SITUAZIONE
Sono stati azzerati gli oneri generali di sistema per tutti i trimestri del 2022; annullamento degli oneri generali di sistema anche per il I trimestre 2023 ma solo per le utenze domestiche e quelle non domestiche con potenza disponibile fino a 16,5 kW.18
QUANDO FINIRA’ IL CARO BOLLETTE E COME ANDRA’ A FINIRE
Quando il prezzo del gas rientrerà dentro i parametri standard? Questa è la domanda che ormai da mesi tutta l’Europa si sta ponendo senza risposta. Sapere quando avverrà la fine di una situazione simile è infatti molto difficile, ma ci si può basare su teorie, previsioni e pronostici attendibili per ritrovare la speranza.
Da aprile ad ottobre 2021 il prezzo del gas era già quadruplicato. La ragione iniziale di questo aumento di prezzi è riconducibile alla ripresa della vita ordinaria subito dopo la pandemia globale del covid 19. Ma il picco che ha superato i massimi storici di sempre si è registrato in agosto 2022, quando la Russia ha diminuito i flussi di gas verso l’Europa minacciando il suo principale acquirente di metano.
Quando finirà il caro bollette nel 2023
Il “caro bollette” dovrebbe finire alla fine di questo inverno, quindi nella primavera del 2023, così sostiene Aslak Berge, esperto di commercio, economia e lingua. La crisi energetica e i prezzi dovrebbero stabilizzarsi completamente quando a livello europeo raggiungeremo una maggiore quantità di GNL importato da altri Paesi insieme allo sviluppo di nuova energia alternativa. Il picco massimo è stato raggiunto questo fine inverno.
Anche in quel momento i prezzi sono stati leggermente superiori rispetto a quelli a cui eravamo abituati nella fase pre crisi, ma saranno comunque ridimensionati al punto tale da essere considerati gestibili per le economie europee.
Come si arriva a questa conclusione?
La Russia forniva all’Europa circa il 40% del suo fabbisogno di gas naturale, per cui la diminuzione dei flussi o la presunta (e minacciata) sospensione totale costituirebbe un’enorme quantità in meno del gas utile alla necessità dell’Europa.
Questa esigenza ha costretto l’Europa a trovare soluzioni alternative: il GNL importato via nave potrebbe andare a coprire la metà di questa mancanza, quindi il 20%. Questo significherebbe di conseguenza il 20% in meno del consumo necessario.
Durante il primo semestre del 2022 la domanda di gas è stata ridotta del 10%, principalmente dalle industrie. Ma la vera risposta a queste problematiche potrebbe essere la produzione di energia, basata sulla combustione di gas in molti Paesi europei. Purtroppo però l’Europa non è stata in grado di sostituire la produzione di energia elettrica da gas naturale. La causa principale di questo è stata la siccità, che ha messo in ginocchio l’idroelettrica e poi l’interruzione di più della metà della flotta nucleare francese dovuta alla manutenzione.
A marzo 2023 quindi, la sola produzione di energia elettrica diminuirebbe i consumi di gas del 10%, rispetto ai livelli di consumo pre crisi energetica.
Questi fattori, sommati, porterebbero al raggiungimento dell’indipendenza dal gas russo. Ma riepiloghiamo velocemente i punti:
- + 20% di gas necessario tramite il GNL proveniente via nave da altri Paesi;
- – 10% dei consumi grazie a tagli già effettivi nel primo semestre 2022, a cui si potrebbe aggiungere un ulteriore taglio nel futuro col razionamento obbligatorio della luce imposto dall’Europa;
- + 10% dall’energia elettrica proveniente dal nucleare e dalle centrali a carbone.
Quali sono le prospettive a lungo termine?
Secondo l’economo, se tutto questo si dovesse verificare, qualora Gasprom dovesse riaprire i suoi gasdotti verso l’Europa, nel lungo periodo la Russia potrebbe scoprire di non possedere più quella leva economica e geopolitica così forte.
Qualora l’Europa, e l’Italia in primis, dovesse riuscire entro l’anno 2023 a raggiungere un nuovo assetto per ottemperare al proprio fabbisogno di gas, la Russia si ritroverebbe nel mercato del gas con meno clienti, più concorrenza e, probabilmente meno fiducia. Questo costringerebbe il Cremlino a dover rendere il proprio gas più competitivo possibile, abbassando così i prezzi.