PENSIONE CON QUOTA 103 – 2023

Cosa è Quota 103

Quota 103 è una forma di pensione anticipata che permette l’accesso al trattamento pensionistico con 41 anni di contributi versati e 62 anni d’età (la somma di questi valori dà appunto “103”) maturati entro il 31 dicembre 2023, facendo riferimento quindi ai nati nel 1960-1961. Si tratta di uno strumento che segue il sistema delle “quote”, come la ormai vecchia Quota 100 o Quota 102 (in scadenza il 31 dicembre 2022) che permette un’uscita anticipata dal lavoro. Secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2023, pur non prevedendo penalizzazioni per chi sceglie questo prepensionamento, il Parlamento stabilisce un tetto massimo per l’assegno pensionistico che non potrà essere superiore a 5 volte il valore dell’assegno minimo (cioè a 2.818,7 euro). Un limite da rispettare fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia (67 anni con almeno 20 anni di contributi versati). In quel momento verrà poi riconosciuto il conguaglio degli importi calcolati complessivamente sul montante contributivo effettivo. (Seguirà circolare INPS non ancora pubblicata). E’ previsto per la durata dell’anticipo, il divieto di cumulo con i redditi da lavoro fino alla pensione di vecchiaia, ad eccezione dei redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale per un importo di 5.000 euro. Dunque, la legge di bilancio 2023 L. 197-2022 in vigore dal 1 gennaio, introduce all’art 1 co. 283-285 in via sperimentale SOLO per il 2023, una nuova forma di pensione anticipata, definita dalla norma pensione anticipata flessibile”, ma comunemente detta “Quota 103”

Vediamo come funziona Quota 103

Come già anticipato, Quota 103 permette di uscire prima del tempo dal mondo del lavoro e andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni d’età (la somma è “103”). L’uscita anticipata è possibile solo per chi raggiungerà i requisiti richiesti entro il 31 dicembre 2023. Per chi decide di andare in pensione con questa via, non ci sarà alcuna penalizzazione circa il criterio di calcolo dell’assegno, ma solo un tetto massimo per il trattamento riconosciuto. In buona sostanza, si applicherà il sistema retributivo – assegno calcolato sullo stipendio – sulla anzianità acquisite sino al 31 dicembre 1995 e, poi, il sistema contributivo – assegno calcolato solo sui contributi versati –  dal 1° gennaio 1996. Tuttavia, chi decide di entrare in questa finestra, fino a maturazione dei requisiti dell’età per la pensione di vecchiaia non potrà ricevere un assegno superiore a 5 volte quello minimo, ossia sopra i 2.818,7 euro lordi. Quindi, tra i 62 e i 67 anni (età necessaria per la pensione di vecchiaia) chi sceglie Quota 103 dovrà rinunciare a un trattamento superiore a 5 volte l’assegno minimo. Dai 67 anni in poi, invece, riceverà l’assegno che gli spetta secondo la sua specifica situazione contributiva. Si ricorda, infine, che nel 2022 le pensioni minime ammontano 525,38 euro mensili circa, ma che nel 2023 aumenteranno a 563,74 euro, per questi motivi, considerando il valore della pensione minima di 563,74 euro, chi va in pensione prima dei 67 anni di età non potrà ricevere un assegno pensionistico superiore a 2.818,7 euro.

Entrata in vigore della Quota 103 per lavoratori pubblici e privati

Come tutti gli strumenti flessibilità in uscita di questo tipo, per accedere a Quota 103 sono previste finestre di attesa differenti, ossia periodi più o meno lunghi tra la maturazione dei requisiti e il riconoscimento del primo assegno pensionistico. Più precisamente:

  • per i lavoratori privati, il trattamento pensionistico anticipato decorrerà dopo 3 mesi dalla maturazione dei requisiti per la pensione Quota 103;
  • per i lavoratori pubblici, il trattamento pensionistico decorrerà dopo 6 mesi dalla data di maturazione dei requisiti pensione Quota 103. In un’apposita Circolare, poi, l’INPS chiarirà i dettagli sulle finestre temporali relative all’applicazione di Quota 103. 

Si precisa che, tenuto conto della specificità del rapporto di impiegato nella pubblica amministrazione e dell’esigenza di garantire la continuità e il buon andamento dell’azione amministrativa: 

  • i dipendenti pubblici che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2022 accedono a Quota 103 dal 1° agosto 2023;
  • i dipendenti pubblici che maturano i requisiti dal 1° gennaio 2023, fruiscono del pensionamento anticipato trascorsi sei mesi dalla data di maturazione dei requisiti stessi, comunque non prima del 1° agosto 2023;
  • la domanda di collocamento a riposo dev’essere “presentata all’amministrazione di appartenenza con un preavviso di sei mesi” (articolo 14.1, comma 6).

Entrata in vigore della Quota 103 per il personale scolastico

Per quanto concerne il personale scolastico e AFAM, Quota 103 non prevede finestre di attesa per percepire l’assegno pensionistico. Tali dipendenti hanno una sola possibilità di uscita annuale che corrisponde alla data del 1° settembre di ogni anno. Così come previsto dall’articolo 59, comma 9, della Legge 449 del 1997, per il personale scolastico, la cessazione dal servizio e la decorrenza della pensione ha effetto dalla data di inizio dell’anno scolastico. Cioè, se l’interessato matura i requisiti richiesti per la pensione Quota 103, durante l’anno 2023, potrà andare in pensione dal 1° settembre 2023. 

Si precisa che la domanda di cessazione dal servizio dev’essere presentata entro il 28 febbraio 2023 con effetti dall’inizio, dell’anno scolastico per il personale della scuola e accademico per il personale AFAM

Quali sono i requisiti richiesti per Quota 103

Il diritto alla pensione Quota 103 si consegue al raggiungimento, entro il 31 dicembre 2023 dei seguenti requisiti:

  • età anagrafica di almeno 62 anni;
  • anzianità contributiva di almeno 41 anni, anche in cumulo tra diverse gestioni INPS (alle gestioni INPS AGO dipendenti, pubblici e privati, e forme esclusive e sostitutive; alle gestioni speciali INPS – artigiani e commercianti, agricoltura, gestione separata – per lavoratori autonomi e parasubordinati).

Sono esclusi il personale militare e delle forze armate, di polizia, vigili del fuoco e guardia di finanza.

Sono previste due tempistiche differenti per la decorrenza degli assegni

Ii soggetti che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2022 hanno diritto al trattamento:

  • dal 1° aprile 2023 se dipendenti privati;
  • dal 1° agosto 2023 se dipendenti pubblici (con presentazione della domanda di collocamento a riposo alla pubblica amministrazione di appartenenza con un preavviso di almeno sei mesi). 

I soggetti che maturino i requisiti successivamente al 31 dicembre 2022 conseguono il diritto alla pensione:

  • dal quarto mese successivo a quello di maturazione dei requisiti, se dipendenti privati; 
  • dal settimo mese se dipendenti pubblici.
    Il personale del comparto scuola ed AFAM a tempo indeterminato può presentare domanda di cessazione dal servizio entro il 28 febbraio 2023, con effetti dall’inizio dell’anno scolastico o accademico.

Per chi matura i requisiti di Quota 103 è previsto anche un incentivo, riservato ai lavoratori dipendenti che decidano comunque di rimanere al lavoro: consiste nell’esonero dal versamento dei contributi a carico del lavoratore che sono, in genere, pari al 9,19% della retribuzione imponibile, per il periodo di percezione dell’assegno anticipato. L’importo corrispondente viene versato in busta paga.

Come presentare domanda

Con il Messaggio n. 754 del 21-02-2023, l’INPS comunica l’aggiornamento del sistema di gestione delle domande di pensione, al fine di consentire la presentazione delle richieste di accesso al pensionamento anticipato con Quota 103; infatti specifica che tali domande possono essere presentate attraverso i seguenti canali:

  • direttamente dal sito INPS, accedendo tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di Livello 2, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta di identità elettronica 3.0). Si dovrà seguire il percorso: “Pensione e previdenza” > “Domanda di pensione” > Area tematica “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci”;
  • utilizzando i servizi telematici offerti dagli Istituti di Patronato riconosciuti dalla legge;
  • chiamando il Contact Center Integrato al numero verde 803164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06164164 (da rete mobile a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).

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